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Comunicato dipendenti Unicoop Tirreno

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di Gaiaitalia.com #Piombino twitter@gaiaitaliacomlo #Lavoro

 

 

Dai lavoratori PD di Unicoop Tirreno riceviamo il comunicato stampa che pubblichiamo di seguito.

E’ il momento per tutti di tornare a sedersi, di condividere i problemi della nostra cooperativa e di trovare soluzioni. E’ il momento di non fuggire, di avere il coraggio di misurarsi sulle cose concrete, di trovare risposte.

E’ il momento di ridare sicurezze, di percorrere strade faticose aiutandosi a vicenda. E’ il momento di ritrovare senso e chiarezza, di ridare speranza, di non arrendersi al conflitto senza sbocchi.

Le parti devono, nel rispetto reciproco, rimettersi a discutere con la voglia di essere costruttive e di capirsi.

I problemi ci sono, ma le soluzioni vanno ricercate e trovate. Non c’è seria alternativa. Ai no rassicuranti e inutili vogliamo sì faticosi e condivisi con coraggio. Vogliamo soluzioni possibili, ricerche coraggiose. Sperimentazioni innovative ma utili.

Vogliamo che la nostra cooperativa si rialzi. Perché la migliore garanzia del posto di lavoro sta nella forza dell’azienda. Vogliamo sacrifici ben ripartiti, posti di lavoro salvati e rispettati, chiarezza negli intenti, trasparenza e visione.

Chiediamo alle parti di ragionare. Chiediamo alle organizzazioni sindacali di cogliere le aperture dell’ultimo comunicato aziendale, magari di consolidarle e ampliarle. Chiediamo all’azienda di rafforzare quelle aperture e di tornare a discutere con disponibilità. Torniamo ai temi concreti, ne indichiamo qualcuno che per noi deve essere affrontato.

1 – La nostra azienda sembra andare a due velocità. In linea generale Toscana più veloce e Lazio più lento. Sono mercati diversi, situazioni diverse, contesti operativi differenziati. Non è certo una responsabilità dei lavoratori. Ma proprio per salvare l’unità della nostra cooperativa occorre fare qualcosa. Occorre trovare il modo di rendere i risultati gestionali più omogenei. Altrimenti andremo fuori strada. Numeri alla mano, conti economici davanti, risultati gestionali evidenti, con dati inoppugnabili occorre trovare delle soluzioni condivise e nessuno può tirarsi indietro da questa responsabilità.

2 – La sede di Vignale vive ormai in uno stato di continua fibrillazione. Ci sono soluzioni pratiche per favorire ulteriori esodi, naturalmente volontari, agevolati, in modo da dare risposte magari a persone che sarebbero disponibili ad uscire a pochi anni dalla pensione? E una volta completato questo percorso possiamo uscire da una permanente emergenza e ridare, nei limiti del possibile, certezze e sicurezza ai lavoratori, a tutti i lavoratori? Perché non esistono lavoratori di serie A e di serie B.

3 – E’ possibile che le parti concordino meccanismi di confronto e concertazione più stabili e continui, con tempi certi di attivazione ma anche tempi certi di conclusione dei percorsi?

4 – E’ possibile cominciare a ragionare di quello che accadrà a giugno 2018 quando sarà trascorso un anno dall’accordo tra le parti?

E’ il tempo del coraggio. Solo percorrendo delle strade si arriva da qualche parte. Sporcandosi le scarpe e soffrendo la fatica del cammino. Ma solo camminando si scuote di dosso la polvere del passato.





(27 dicembre 2017)

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