Due location per un unico grande evento che vede Lorenzo Viani esposto al Vittoriale degli Italiani e Gabriele D’Annunzio alla Galleria d’Arte moderna e Contemporanea di Viareggio, con i prestigiosi allestimenti a cura di Giordano Bruno Guerri e Paolo Riani. Una mostra realizzata dal Comune di Viareggio in collaborazione con la Fondazione Vittoriale degli Italiani, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Nella Toscana del primo Novecento, nessun altro luogo, a parte Firenze, è stato così intensamente amato e vissuto da Gabriele d’Annunzio come il territorio compreso tra Bocca d’Arno e la Versilia. Frequentò assiduamente le spiagge di San Rossore e qui scrisse le prime Laudi dell’Alcyone. Assieme alla Duse soggiornò al Secco, tra Viareggio e Motrone, ai tempi in cui tutta la fascia costiera fino alla foce del Magra era una spiaggia incontaminata: qui D’Annunzio potendo cavalcare liberamente tra la sabbia e le onde vide la Versilia nella sua nudità e la fece parlare nelle sue poesie.
La struttura del progetto espositivo è inconsueta: una mostra costruita per suggestioni, che vuole provocare impressioni, lasciarne il ricordo, restituire il rumore del tempo. Immagini e oggetti tutti da decifrare, accenni e rimandi: dagli arredi agli alberi, dai marmi ai cimeli, fino ai corsi d’acqua del parco del Vittoriale che accompagnano verso l’uscita nell’ultima foto dell’ultima stanza.
Come colori stesi con la spatola su una tela bianca, come una composizione nuovissima di un quadro astratto, i cui colori sono le poesie di d’Annunzio, le foto del Vittoriale, della Versilia, gli abiti e gli oggetti collezionati da d’Annunzio con ingrandimenti quasi al naturale delle foto che conducono all’interno delle stanze della Prioria. Il taglio delle immagini, lo stare accanto agli oggetti, richiama non solo il teatro del mondo ma anche il gesto della mano del proprietario: il cappello che fu indossato, la lettera che fu scritta, la pagina che fu sfogliata e annotata, rivelando uno sguardo possibile del proprietario degli oggetti e degli spazi vissuti come la facciata, l’ingresso, lo studio, la camera, le scale che furono salite, le stanze che furono abitate, gli occhiali, i vestiti, le penne, i calamai, i libri. Accanto all’ingrandimento del Bagno Blu sono in mostra le bottiglie gioiello delle essenze. E poi D’Annunzio Eroe, con l’ingrandimento fino al soffitto dell’aereo dell’impresa su Vienna. Nell’ultima sala una festa di abiti, calzature in parata, accento della mostra.
Con i rappresentanti istituzionali che commentano “un onore ospitare D’Annunzio a Viareggio” con invidiabile sprezzo del pericolo, possiamo anche chiudere questa breve cronaca dell’evento che si basa sui sempre eccessivamente trionfanti comunicati stampa che arrivano in redazione.
(9 luglio 2023)
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