Il Nagorno Karabakh cesserà di esistere, la decisione nel decreto firmato dal presidente Samvel Shahramanyan mentre è iniziata l’ennesima evacuazione forzata di un popolo, la minoranza armena, piegato all’avidità di una nazione: si chiama pulizia etnica.
Samvel Shahramanyan, il presidente del Nagorno Karabakh eletto lo scorso 10 settembre, ha firmato un decreto per lo scioglimento della Repubblica separatista non riconosciuta a partire dal prossimo primo gennaio 2024. A partire da quella data si scioglieranno tutte le istituzioni e organizzazioni statali, sulla base di una decisione presa per “garantire la sicurezza fisica e gli interessi vitali del popolo del Karabakh” dopo gli accordi raggiunti con la mediazione del comando del contingente russo di mantenimento della pace con i rappresentanti della Repubblica dell’Azerbaigian”.
L’accordo garantisce il passaggio “senza ostacoli” dei residenti del Nagorno-Karabakh, compreso il personale militare che ha deposto le armi, lungo il corridoio Lachin. Il conflitto con l’Armenia, un altro, è servito. E certamente Russia e Turchi apparentemente disimpegnate non stanno a guardare.
(28 settembre 2023)
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L’Azerbaijan ha di fatto cancellato il Nagorno-Karabakh
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