Curata da Alberto Dambruoso, la mostra nasce idealmente all’indomani di “Sette anni di arte concettuale a Firenze (1974-1981)”, la conferenza che Franca Pisani ha tenuto nell’Auditorium degli Uffizi nel marzo del 2023, per illustrare le proprie radici artistiche che affondano nell’arte concettuale e nella poesia visiva che oltre mezzo secolo fa ebbero un grande impulso a Firenze, prima con esponenti come Ketty La Rocca ed Eugenio Miccini, e poi grazie allo Studio d’artista di Franca Pisani, vera fucina di idee e di rapporti con le realtà artistiche di tutta Europa.
Poi nel 2016 il trasferimento del proprio studio a Pietrasanta – «per vivere e lavorare il più vicino possibile all’arte» disse una volta l’Artista – e l’avvio di una nuova fase creativa, ricca di ricerche e sperimentazioni, che ha già dato frutti molto apprezzati.
Quindi l’occasione di «un’antologica sotto casa», come ha definito Franca Pisani la sua nuova mostra: «Ci siamo conosciuti personalmente in occasione di uno dei tanti eventi culturali che ospitiamo in città – ricorda il sindaco e assessore alla cultura di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti – e, parlando con Franca, ho scoperto che avrebbe presto festeggiato i suoi primi 50 anni di attività artistica e che mai, finora, aveva esposto a Pietrasanta. Quale migliore occasione, quindi, per allestire la sua prima mostra: Franca si è resa subito disponibile, abbiamo visionato insieme i suoi lavori e non vedo l’ora che anche il pubblico possa apprezzarli, raccolti in questa antologia frutto di un percorso artistico di grande pregio, passato dai più grandi poli espositivi nazionali e internazionali».
Protagonista di mostre in Italia (tre volte alla Biennale di Venezia) e all’estero (da Parigi a Monaco di Baviera, da Chicago a New York, da Madrid a Berlino), Franca Pisani ha scelto di confezionare la propria antologica a ritroso, partendo cioè dalle opere pittoriche frutto dei suoi ultimi stati d’animo, con il colore tornato finalmente a imporsi sul nero e dove si guarda al futuro con rinnovato ottimismo, per giungere alle testimonianze dei primi anni di attività artistica, il tutto lungo un percorso che dura da 50 anni e durante il quale Pisani ha sempre dimostrato una speciale sensibilità per il rispetto dei diritti delle donne. E come si conviene in certi casi, non mancheranno novità, opere già note, pezzi unici e la consueta varietà di supporti materici e tecniche espressive che da sempre caratterizzano l’arte di Franca Pisani.
Il Complesso di Sant’Agostino – realizzato tra il XV e il XVI secolo – sarà invaso dalle realizzazioni di Pisani: nella grande chiesa, nei chiostri e nei giardini adiacenti, sarà un susseguirsi di pitture, sculture, installazioni, opere di vario genere – compresi alcuni frammenti di Album Operozio e di Manumissio, rispettivamente i progetti di avvicinamento e di allontanamento dall’arte concettuale della seconda metà degli anni Settanta – provenienti alcune mostre tenute nello Studio d’Artista di Franca Pisani nell’Oltrarno fiorentino, uno dei cuori popolari del capoluogo toscano.
Dieci tele (che ricordano le grandi tele molto diffuse in Veneto nel XVI secolo) di dimensioni notevoli, dipinti su fondo nero caravaggesco. E le figure femminili, che appartengono alla storia artistica di Franca Pisani. Fino al 9 febbraio.
(26 gennaio 2025)
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