Il mercato degli appalti pubblici in Toscana è in buona salute anche per la spinta che ha ricevuto dai fondi del Pnrr, il Piano Nazionale di ripresa e resilienza. Lo certifica il rapporto dell’Irpet (l’Istituto regionale per la programmazione economica) relativo all’annualità 2023 e che contiene anche interessanti riferimenti anche alle annualità precedenti.
Rispetto al 2022 si osserva un aumento limitato all’attività amministrativa, rappresentata dal numero delle procedure avviate, (+11% in Toscana e +12% in Italia) mentre il valore complessivo delle risorse che transitano dal mercato del procurement in Toscana, pari a 8,7 miliardi di euro, si riduce sia in Toscana (-18%) che in Italia (-5%).
Le procedure esaminate sono quelle di importo pari o superiore ai 40.000 euro. In Toscana si registrano 1.501 procedure ogni milione di abitanti, contro una media nazionale di 1.379.
La flessione degli importi pari a circa 1 miliardo di euro (250 euro pro-capite) registrata nel 2023 rispetto all’anno precedente è sostanzialmente conseguenza del fatto che nel 2022 è stata avviata, da Rete ferroviaria italiana, la procedura relativa alla realizzazione del sottoattraversamento fiorentino della linea Alta Velocità, per un valore di circa 1,1 miliardi di euro.
Un ambito sul quale può aver inciso il nuovo codice degli appalti è quello della scelta della procedura di affidamento favorendo, in particolare, l’incremento del ricorso agli affidamenti diretti (che in Toscana si adotta, per ciò che riguarda i lavori pubblici, nel 44% dei casi) e la riduzione del ricorso a procedure competitive.
In Toscana, facendo riferimento al dato degli uffici regionali, sono ad oggi censiti progetti ammessi per 11.3 miliardi di euro a fronte di un importo del finanziamento da Pnrr e Piano nazionale investimenti complementari, di circa 8 miliardi.
(31 dicembre 2024)
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