di Giancarlo Grassi
Nella giornata del 18 ottobre la politica italiana non ci ha fatto mancare niente: un Berlusconi irrefrenabile ne ha dette di tutti i colori, tutto e il contrario di tutto, solo con l’obbiettivo di marcare il territorio ed umiliare la vittoria di Meloni e la formazione del suo governo. Come scrivevamo, facciano con comodo lor signorìe, l’Italia può attendere.
Ma Berlusconi potrebbe avere giocato sbagliato; come potrà Tajani che è da sempre braccio destro di Silvio I da Arcore, sedersi sulla poltrona di ministro degli Esteri dopo che il capo Supremo se n’è uscito con le affermazioni (poi ritrattate) su Putin con le quali ci ha deliziato? Come potrà Meloni far finta di niente e continuare a fidarsi di un partito il cui proprietario è fuori controllo e non tiene a freno la lingua? Come potrebbe l’Europa fidarsi?
Per fortuna ci pensano i colonnelli delle intolleranti destre italiane: un Salvini che propone un’integralista del Family Day, ultracattolica e omofoba, per il ministero della Famiglia è subito seguito da Gasparri che deposita una proposta di legge contro l’aborto che intervenga sulla capacità giuridica del concepito, introduca il reato di surrogazione di maternità commesso all’estero e istituisca la Giornata della vita nascente. Il PD esce di testa e la proposta ha almeno un merito: quello di risvegliare un’opposizione morente.
Le iniziative dei compagni di sventura di Meloni chiariscono così che lei diceva la verità quando raccontava all’Italia che non avrebbe toccato i diritti acquisiti: a toccarli ci penseranno i suoi alleati. E non ci andranno giù leggeri nel perseguire l’obbiettivo condiviso di portare l’Italia dove già hanno osato Ungheria e Polonia, in stile filo-Putin. Lo scriviamo da settimane che non essendo in grado di realizzare un programma irrealizzabile se la prenderanno con le minoranze, raccontando di non prendersela con le minoranze. Lo fanno dal 1994. E non hanno mai perso né il pelo (sullo stomaco) né il vizio.
(19 ottobre 2022)
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