di Giancarlo Grassi
C’è stato un tempo in cui quelli che gridavano dalle televisioni del biscione additando colpevoli o presunti tali, in trasmissioni dedicate (erano gli Sgarbi, i Ferrara di allora), erano a libro paga berlusconiano, con meriti o senza non è dato saperlo, dato che con l’età matura tra depressioni e nuove scelte professionali paiono essere diventati persone addirittura ragionevoli, dentro quello che è un pessimo carattere e un’insofferenza alla critica che è la cifra di questa destre che più il tempo passa sempre peggio sono.
Se siamo i padri alfa dell’odio odierno è azzardato dirlo. E persino pensarlo. Certamente da Lega e destre varie, tra le varie sdoganate dal de cuius, per arrivare all’allegra congrega degli scappati di casa di grillissima memoria, questo paese in quanto a violenza verbale non si è fatto mancare nulla.
Da quando un poveraccio ha inveito contro la figlia della premier augurandole insensatamente e senza alcuna possibile giustificazione di morire come una povera 14enne ammazzata da quello che, ingenuamente e forse da dentro un sogno più grande di lei, il suo fidanzato, altre minacce sarebbero seguite ad altri rappresentanti del governo, almeno a stare a sentire Tajani e Salvini (chissà se ha pensato, quest’ultimo, quando ha detto lasciate in pace i nostri figli, a quando ha fatto identificare, come ministro dell’Interno, il figlio 15enne di Selvaggia Lucarelli). Insomma un vero e proprio accanimento d’odio contro questi poveri rappresentanti politici.
Che l’odio è uno schifo e il mestiere di odiatore lo è di più lo abbiamo scritto più e più volte, ma altrettante volte, abbiamo anche scritto che a forza di lanciare odio a sinistra e al centro, poi l’odio attecchisce e si manifesta. Anche con minacce vergognosi contro i figli che, nonostante possa sembrare il contrario, non hanno le colpe dei apdri né le devono pagare. In nessun modo.
C’è da augurarsi che dopo questi orrendi esempi di inciviltà ci si dia una calmata, a partire dalla politica. Ma c’è poco da sperare: siamo italiani che pretende di essere civile. Ma basta salire su un vagone della metro o su un autobus per capire che aria tira. Altro che pretese di civiltà.
(2 giugno 2025)
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