Un altro passo avanti fondamentale verso la realizzazione del sistema di laminazione di Figline, uno dei principali a difesa dal rischio alluvioni per la città di Firenze. I lavori che sono stati presentati stamani durante il sopralluogo del presidente Eugenio Giani e dell’assessora all’ambiente e alla difesa del suolo Monia Monni con la sindaca del Comune di Figline e Incisa Giulia Mugnai, riguardano la realizzazione dell’opera di alimentazione della cassa d’espansione Pizziconi (collaudata a dicembre 2020) nel comune di Figline e Incisa Valdarno.
I lavori sono stati consegnati il 3 marzo 2021 e termineranno entro il primo trimestre 2024. L’importo dell’intervento è di 11milioni 650mila euro . La cassa di Pizziconi è un intervento previsto dal Piano stralcio relativo alla riduzione del rischio idraulico del bacino del fiume Arno (D.P.C.M. 5.11.1999) e dal Piano di Gestione del Rischio da Alluvione (D.P.C.M. 01/12/2022) per la riduzione del rischio idraulico lungo il fiume Arno. Il soggetto gestore è la Regione Toscana, attraverso il Genio Civile Valdarno
L’ obiettivo del complesso progetto di ingegneria civile è, prima di tutto, quello di ridurre al minimo se non annullare i periodi di chiusura della sede autostradale, in quanto interessata direttamente dalla costruzione di tre scatolari di sotto attraversamento per il collegamento del Fiume Arno con le aree della cassa di espansione. Con la tecnica dello spingitubo sono stati costruiti sul posto tre monoliti in cemento armato delle dimensioni che sono in fase di inserimento all’interno della piattaforma autostradale per mezzo di appositi martinetti idraulici. L’ingresso delle acque di piena dell’Arno verrà regolato da tre paratoie metalliche che potranno essere gestite da remoto attraverso un sistema di telecontrollo.
“Il sistema delle casse d’espansione è il passo fondamentale per la messa in sicurezza del nostro territorio dal dissesto idrogeologico – ha commentato la sindaca di Figline e Incisa Valdarno, Giulia Mugnai –. Il fatto che negli ultimi anni la Regione abbia accelerato il processo di realizzazione è un segnale sicuramente positivo, come lo sono i grossi investimenti introdotti sia dalla Regione stessa che dai governi. Adesso è necessario completare questo sistema nel minor tempo possibile, evitando il perdurare dei lavori come accaduto con la cassa di Matassino, e procedere velocemente anche con il termine della cassa di Restone, dove intanto sono state concluse le opere propedeutiche, e di quelle di Prulli e Leccio. Purtroppo, il nostro territorio è stato segnato in passato da gravi eventi alluvionali ed esistono vaste aree che aspettano di essere messe in sicurezza per potersi rilanciare dal punto di vista urbanistico, della sostenibilità ambientale, ma anche della crescita e dello sviluppo economico. Proprio per questo, l’amministrazione lavora con costanza per garantire una continua manutenzione ordinaria e straordinaria sul reticolo minore sui torrenti”.
Il sistema Figline
Il sistema di laminazione di Figline si compone di varie casse di espansione: oltre a Pizziconi, include anche Restone, Prulli e Leccio (in quest’ultimo è stato approvato il progetto preliminare per un totale di oltre 132 mln di euro. Tutti elementi di un sistema di interventi coordinati e finalizzati a mitigare il rischio idraulico lungo il fiume Arno. Il sistema di casse avrà una capacità di contenere circa 25 mln di metri cubi d’acqua, per un evento estremo e raro come quello di piena dell’Arno che ha un tempo di ritorno di 200 anni.
(2 novembre 2023)
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