di Daniele Santi #Politica twitter@firenzenewsgaia #Regionali2020
Susanna Ceccardi, la candidata farlocca di Matteo Salvini in Toscana ha ripetuto esattamente il copione già malissimamente interpretato da Lucia Borgonzoni, la candidata farlocca di Matteo Salvini in Emilia Romagna. Così anche la Susanna, come la Lucia, lascia (per troppo amore, naturalmente) la poltroncina di capo del’opposizione, dove toccherebbe lavorare, e torna al suo seggio in Europa, come Borgonzoni tornò al suo seggio a Roma. Insomma la Lega è la solita vecchia solfa.
Dopo avere commentato la vittoria di Giani con un esilarante “Abbiamo perso, ma a quelli che hanno vinto diciamo che si può anche perdere”, Susanna Ceccardi deve avere pensato che rimanere in Toscana a fare opposizione l’avrebbe tenuta sotto i riflettori che l’hanno spinta a lasciare la poltrona di Cascina, o forse che dalla Regione Toscana non avrebbe potuto fare ciò che fa in Europa: votare contro le leggi a favore dell’Italia insieme ai neofascisti-sovranisti di Bruxelles per poter poi raccontare in Italia che l’Europa odia l’Italia ed ha lasciato la poltroncina di capo dell’opposizione a qualcun’altro.
Potrebbe essere facile dire che i candidati di Salvini sono dei pavidi. Invece no. Sono solo degli opportunisti, meglio se con pochissime capacità, altrimenti rischiano di oscurare il Capo Supremo ormai sotto tutela della corte di Zaia. Forse messi lì per eseguire gli ordini.
Qualora avessero la sventura, per gli elettori, di essere votati a sufficienza per vincere le elezioni.
Così, ecco fatto. Archiviata anche la Susanna.
Poltrona in Europa, stipendio sfavillante, capacità politiche poche o quasi nessuna e il bottoncino da premere agli ordini di Salvini. Proprio una gran carriera.
(23 settembre 2020)
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